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Palazzo Mazziotti

Palazzo Mazziotti

Palazzo Mazziotti

Palazzo Mazziotti si trova in via Umberto I, fu edificato nel XV secolo dal vescovo Giuliano Mirto Frangipane nominato nel 1942 dal re Ferdinando d’Aragona Cappellano Maggiore, Consigliere reale e Governatore dei regi studi di Napoli.

A testimonianza di ciò troviamo una epigrafe murata nell’atrio dedicata al vescovo.

Il palazzo dai Mirto-Frangipane passò poi ai Conti San Severino e ai Mazziotti da cui prende l’attuale denominazione. Probabilmente il portale in pietra da taglio e la chiusura della loggia dell’attico si devono a Luigi Mazziotti (1819-1867).

Angelina Maturi vedova di Cesare Mazziotti seguendo le volontà del defunto marito dispose dopo la sua morte (1902) il lascito del palazzo e di altri beni per la fondazione di un mendicicomio. Tale opera però non venne mai realizzata e i beni passarono alla congregazione della carità. Con la riunificazione degli istituti di beneficenza l’immobile confluì nelle Opere Pie riunite. Da esse l’Amministrazione Comunale lo ha acquistato per utilizzarlo in attività culturali ed espositive.

{Al secondo piano ha sede la Biblioteca Civica “Giuseppe Faraone”

La Biblioteca dei Comuni e delle Comunità Locali del Territorio Campano “Giuseppe Faraone” istituita nel 2001 e si presenta come un importante centro per lo studio approfondito della storia dei Comuni e delle Comunità locali che ospita circa 7000 titoli.

Il materiale è suddiviso in varie sezioni: Antica, Multiculturale, Generale, Ragazzi, Regionale, Multimediale.

Ha ricevuto in dono consistenti fondi librari da parte di privati. Custodisce, inoltre, la Biblioteca dell’Associazione Storica del Caiatino, che presenta numerose opere interessanti per la storia locale.

 

Al terzo piano troviamo l’archivio storico del comune di Caiazzo con antichi documenti.

Nel corso del 1999 al termine dei lavori di restauro sono emerse importanti testimonianze architettoniche e archeologiche appartenenti ai periodi sannita, romano, medievale, rinascimentale e barocco.

Nel cortile di palazzo Mazziotti è stato recuperato il piedistallo di una statua con una epigrafe scolpita che ricorda il monumento eretto a Quinto Gavio Fulvio Proculo patrono di Caiazzo, questi elementi sono oggi proposti nell’insula di Palazzo Mazziotti.

“Quinto Gavio Fulvio Proculo. Figlio di Quinto, nipote di Quinto, pronipote di Quinto, nipote in quarto grado di Quinto, della tribù Falerna, tribuno della VIII regione Augusta e Patrono del Municipio Caiatino, al quale i Decurioni, gli Augustali ed il popolo eressero un monumento.”

Esternamente è stata ricavata una piazza che ricopre l’area archeologica emersa nel corso dei lavori di restauro, ove sono presenti i resti di edifici di epoca Romana e Medievale. Tale spazio funge da cerniera di congiunzione collegando l’area espositivo-teatrale a quella del Palazzo.

L’edifico ha due ingressi uno nobile ed uno per i cavalli e si sviluppa su quattro livelli. Pian Terreno; androne, cortile, cisterna, fornaci, stalla, deposito.

Primo piano; appartamento signorile

Secondo piano; appartamenti destinati agli altri membri della famiglia ed una loggetta rinascimentale

Sottotetto di cui sono state sistemate a vista le antiche capriate vi è poi un ponte costituito da una struttura metallica che scavalcando Vico San Severino collega il secondo piano con un edificio mai appartenuto alla famiglia Mazziotti che oggi funge da galleria espositiva.

Al pianterreno troviamo il Piccolo Teatro Jovinelli 

Dedicato al caiatino illustre Giuseppe Jovinelli che in nacque a Caiazzo il 22 marzo 1866 e morì a Roma il 20 dicembre 1924.

Il suo vero cognome era Iovinella, mutato in Iovinelli forse per un errore di trascrizione dell’anagrafe all’atto della registrazione della nascita, e successivamente in Jovinelli.

Giuseppe Jovinelli aprì un luna park itinerante e cominciò a girare per l’Italia. A Napoli frequentò l’ambiente del caffè-concerto. Si trasferì a Roma, nel quartiere Esquilino. Jovinelli divenne presto conosciuto e rispettato nella zona di piazza Guglielmo Pepe, dove alla fine dell’Ottocento si trovavano i baracconi e i teatrini popolari descritti da Ettore Petrolini nelle sue memorie. costruì in piazza Pepe i suoi primi teatri in legno, il Teatro Margherita (distrutto da un incendio nel 1905) e il Padiglione Umberto, e nel 1903 iniziò i progetti per la costruzione di un teatro in muratura, che doveva chiamarsi Teatro Umberto I, ma che poi prese il nome di Teatro Jovinelli, un gioiello architettonico in stile liberty. Il nuovo teatro fu inaugurato il 3 marzo 1909 con uno spettacolo di Raffaele Viviani. Oggi il teatro Ambra Jovinelli è un teatro destinato principalmente alle rappresentazioni di teatro comico. Proprio in ricordo di quest’ultimo il Piccolo Teatro Jovinelli di Caiazzo è sede di eventi culturali e nell’arco dell’ultimo anno di pandemia è stato anche location di sedute di laurea a distanza.

In vico San Severino è collocato un monumento realizzato dal maestro Renzogallo dedicato al Piccolo Principe nell’ambito delle manifestazioni organizzate a Caiazzo in occasione del centenario della nascita di Antoine de Saint-Exupery autore dell’omonimo romanzo.

I locali di servizio si dislocano a fianco di una torretta percorribile a mezzo di una scalinata stretta e ripida, essi comprendono ambienti per la panificazione in cui troviamo dei forni in tufo con aperture in basso per contenere la legna da ardere. Poi ci sono le stalle lastricate in calcare per consentire il deflusso dei liquami dei cavalli, le mangiatoie e dei buchi per l’alloggiamento dei pali su cui si montava la copertura per depositare il fieno. Al piano della Torretta troviamo un balconcino con botola per consentire l’approvvigionamento di acqua dal pozzo.

Attualmente il Palazzo ospita, momentaneamente, gli uffici comunali.