Il formale
Il Formale
La struttura del Formale è stata classificata dagli esperti monumento storico nazionale. Si
trova sulle colline caiatine, più precisamente a San Giovanni e Paolo nella contrada “il
formale”, il cui nome deriva dalle forme arrotondate che si trovano sotto questo
insediamento.
Le sue origini risalgono al I secolo, ed al suo interno si trovano 6 archi e 7 camere, il
pavimento è di cocciopesto romano e sono presenti volte a crociera, è situato a circa 11
metri di profondità ed ha una lunghezza di 25 metri.
È una struttura scavata a mano, alimentata da 5 sorgenti, al cui interno sono state ritrovate 4
fornaci dove veniva eseguita la lavorazione del laterizio.
L’acqua che troviamo all’interno è ricca di calcio depositato superficialmente.
Originariamente il livello dell’acqua era altissimo, inoltre, per trasportarla, con l’ausilio di un
tubo di piombo veniva utilizzata la tecnica della pressione.
Dati gli avvallamenti e le salite, e di conseguenza la difficoltà per trasportare l’acqua, fu
creato uno sfiatatoio. Una volta raggiunto il livello desiderato, aprendo lo sfiatatoio la
pressione dell’aria insieme a quella dell’acqua permetteva di raggiungere le terme romane.
Sulle pareti si possono trovare varie testimonianze che permettono di capire quale fosse il
livello dell’acqua in precedenza.
Fortunatamente, nonostante i vari terremoti che hanno colpito la zona, la struttura non ha
mai ricevuto danni.
All’esterno della cisterna sono state ritrovate altre testimonianze che risalgono al periodo
medioevale come una sfera di pietra utilizzata per le catapulte ed una ruota di un frantoio.
Il signor Antonio Sangiovanni è il custode di questo meraviglioso sito e ne divulga la storia
ed organizza delle visite in loco per poterlo ammirare da vicino. Nel suo racconto, spiega agli
avventori, quanto tutti la considerassero una cisterna, un pozzo, fino a quando nel 1990,
ebbe la possibilità di poter accedere con l’ausilio di una scala. Addentrandosi notò degli
archi dalla forma arrotondata e si rese conto che non poteva essere né un pozzo né una
cisterna, bensì questa apertura aveva una funzione specifica, le acque al suo interno
servivano ad alimentare le terme romane situate nel centro storico di Caiazzo.
Il signor Sangiovanni ebbe inoltre l’idea di creare un accesso frontale, in modo tale che tutti
potessero osservare cosa c’era al suo interno. Venne eseguito un sopralluogo che constatò
che nel Medioevo c’era già stata l’intenzione di ricostruire un acquedotto che portasse
l’acqua nel centro storico di Caiazzo, ma il progetto non volse al termine ed eliminando la
parete apposero un tubo che serviva per alimentare una vasca situata 100 metri più avanti.
Questa vasca poteva essere utilizzata da tutti e principalmente vi si portavano gli animali a
bere oppure veniva utilizzata per lavare la biancheria.