La Chiesa della SS. Annunziata di Caiazzo
La chiesa dell’Annunziata o A.G.P (Ave Gratia Plena) deve la propria denominazione all’annunzio fatto dall’arcangelo Gabriele alla Vergine Maria circa il miracoloso concepimento di Gesù. Alla struttura esistente già nel XIV secolo, probabilmente in un primo momento, solo come luogo di culto, successivamente al 1336 si aggiunse l’Ospedale istituito dalla Confraternita dei SS Gesù e Maria nel 1333. La chiesa era amministrata dall’Università (ossia dal Comune), mentre l’ospedale era padronato di una Confraternita. Le Annunziate erano complessi religiosi caratterizzati sia dalle Ruote degli Esposti che dagli Ospedali, infatti, secondo alcune note storiche, l’ospedale fungeva, alla fine del Seicento, sia da alloggio per i poveri forestieri e da luogo di cura dei bambini, “innocenti”, abbandonati dalle famiglie d’origine, in perfetto anonimato, presso la ruota degli Esposti, gestita dalla Clarisse. A partire dal 1736 venne avviata una radicale trasformazione della chiesa, a partire dalla realizzazione degli stucchi ad opera del napoletano Nicolò Tagliacozzi Canale. Dopo il 1866 la chiesa passò alla Congrega della Carità, dedita all’assistenza degli infermi. Chiusa per il terremoto del 1930, acquisì nel 1960 il titolo di “Cattedrale” che tenne per tutti gli anni Settanta. Abbandonata in seguito al terremoto del 1980, successivamente restaurata, viene attualmente utilizzata come spazio culturale. La chiesa dell’Annunziata deve il proprio attuale aspetto al rinnovamento operato negli anni 1740-1768. La nuova chiesa occupò la superficie della precedente, con disegno a croce con scodella al centro e due cappelloni ai due bracci e due cappelle ai lati inferiori. Venne decisa la decorazione a stucco realizzata dagli artisti Canale e Zagarolo. Alla chiesa si può accedere mediante due entrate, all’entrata principale con il particolarissimo portale decorato si accede tramite un piccolo largo custodito da un cancello in ferro battuto, chiusura operata intorno al 1842 per evitare profanazioni.
Portale (1498) sull’architrave riporta A. G. P. D. T (AVE GLATIA PLENA DOMINUS TECUM: TI SALUTO PIENA DI GRAZIA, DIO Ė CON TE)
IL PORTALE
Elemento più importante, ancora oggi pienamente visibile, è il portale risalente al 1498 (data riportata sull’architrave). Oltra alla data il portale riporta sull’architrave la scritta A. G. P. D. T (AVE GLATIA PLENA DOMINUS TECUM: TI SALUTO PIENA DI GRAZIA, DIO Ė CON TE) frase pronunciata dall’angelo Gabriele, alla presenza della giovane Vergine Maria per porgerle il messaggio del concepimento e prossima nascita di Gesù. Preceduto da una gradinata in pietra calcarea, il portale è realizzato in travertino, formato da pilastri laterali a candelabro, con arco centrale.
Decorazioni del Portale
La decorazione, rinascimentale, si ispira al portale della poco distante Cappella Egizi o di S. Agnese (realizzato nel 1493). Il portale che poggia su pilastri ed è inquadrato da architrave (elemento orizzontale che poggia sui pilastri) e lesene (elementi verticali e laterali della struttura), si ispira ad elementi greco-romani ed a elementi decorativi ripresi dagli archi trionfali, senza però rispettarne la simbologia, elementi diversi vengono affiancati per puro piacere estetico. Sono presenti: fregi a candelabra, motivi vegetali e grottesche, cornici a dentelli e ovuli, armi, trofei e panoplie (ossia insiemi di armi).
Lateralmente all’iscrizione troviamo ritratti i Battenti inginocchiati.
Troviamo poi elementi pagani spesso adottati nell’arte cristiana, come ad esempio, delfini
(a simboleggiare i traghettatori di anime, melograni (duplice significato di vite e morte,
in quanto simbolo di fecondità per la ricchezza dei chicchi, ma anche assunto a simbolo del martirio di Cristo).
Cherubini (angeli con 4 ali), medaglioni con stelle ad otto punte (simbolo del Salvatore e delle otto beatitudini).
Alla base dei pilastri sono visibili anche gli stemmi con gigli, stemma del Comune di Caiazzo.