Area Archeologica Palazzo Mazziotti
Area Archeologica
AREA ARCHEOLOGICA PALAZZO MAZZIOTTI
- Casa fine IV-III secolo a.C. (localizzata intorno al cortile emerso)
- Casa seconda metà del II secolo a.C. fine-inizi II secolo d.C. (localizzata intorno al cortile emerso)
- Murature IV-V secolo d.C. (la più importante costeggia la strada che dal Piccolo Teatro Jovinelli porta su via Umberto I)
- Casa medievale (localizzata intorno al cortile emerso)
Durante i restauri degli anni ’90 furono ritrovate alcune strutture antiche ricoperte di terreno alluvionale al di sotto di esso emerse un battuto risalente alla prima età imperiale sotto al battuto c’era un paelosuolo che ha restituito materiali della fine del IV secolo avanti cristo e della prima età imperiale.
Le strutture indagate appartengono a diverse fasi costruttive di uno stesso edificio databile tra la prima metà del II secolo e gli inizi del I a.C. eccettuati solo alcuni muri. I resti murari individuati delimitano un cortile (in basso a destra se siamo al cancello che da Palazzo Mazziotti immette all’area archeologica) e tre ambienti a esso adiacenti con strutture realizzate ad opera incerta di pietra calcarea e malta è stato trovato anche un impianto di canalizzazione delle acque pertinente alla fase repubblicana. Troviamo poi un sistema di condutture in terracotta che sfocia in un fognolo ricoperto da grossi blocchi calcarei che regolava il flusso delle acque contenute in due serbatoi.
Uno è il pozzo che si trova all’interno del cortile l’acqua tramite delle canalette poste a sud veniva convogliata verso la seconda cisterna che occupa il settore pavimentato sotto e a destra del passaggio pedonale. Nell’angolo a sud-est è stata ritrovata una latrina il cui condotto sfocia in una canaletta posta ad una maggiore profondità. Accanto alla latrina separato da un muro divisorio si trova un “larario” luogo che nella casa romana era riservato al culto domestico.
A sud di questi ambienti si accedeva ad un portico di cui rimangono parti di due colonnine in laterizio e blocchetti di tufo grigio ascrivibili all’era imperiale. Nei pressi sono stati recuperati anche resti che attesterebbero la lavorazione delle olive nella fase romana è infatti visibile un grande mortarium.
Ad ovest del cortile si sviluppa un muro con apertura tamponata e accanto ad esso il fognolo principale foderato da tegole. In età tardo antica a sud ovest della struttura furono impiegati materiali di spoglio per costruire i muri di cui sopra forse a contenimento dell’area o a delimitare una strada. In base all’esame dei resti si è pensato che l’area fosse abitata sin dal IV secolo a.C. il paleo suolo indicherebbe il livello di frequentazione più antico forse da mettere in connessione a edifici realizzati con materiali deperibili, come il legno. La successiva fase edilizia viene collocata a partire dalla seconda metà del II secolo a.C. e sembra pertinente ad un’insula più o meno paragonabile all’attuale quartiere il cui abbandono dovrebbe essere avvenuto tra fine del I secolo e gli inizi del II a.C.
Gli altri materiali rinvenuti attestano un’ulteriore occupazione in epoca tardo-antica fino alla costruzione dell’attuale palazzo quando questo settore viene adibito a giardino.
Le numerose trasformazioni a cui l’area è andata soggetta hanno purtroppo notevolmente alterato il contesto archeologico.