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LA RUOTA DEGLI ESPOSTI

La ruota degli esposti

LA RUOTA DEGLI ESPOSTI 

Collegata all’Ospedale e all’istituzione dell’Annunziata era la cosiddetta Ruota degli esposti.

La pratica dell’Oblazione consisteva nel lasciare i propri figli nei conventi. Divenne consuetudine utilizzare il metodo della ruota, per le famiglie in difficoltà, consentendo loro di poter abbandonare i bambini in perfetto anonimato. I bambini venivano chiamati “esposti” o “proietti” termini dai quali ebbero origine cognomi come il napoletano Esposito ed il romano Proietti.  Dato che per i trovatelli era motivo di vergogna l’essere stati abbandonati, in molti istituti venivano attribuiti nomi dei santi del giorno, di figure cristiane, o di elementi legati al mese, o alle condizioni sociali. Capitava anche spesso che i bambini avessero con sé al momento dell’abbandono dei segni o simboli distintivi che avrebbero consentito l’identificazione delle famiglie d’origine, che data una temporanea difficoltà non potevano accudire al meglio i propri figli ma che li avrebbero cercati e ripresi con sé in un secondo momento.

Fu Papa Innocenzo III, secondo alcune fonti, ad istituire un apposito reparto presso l’Ospedale di S. Spirito dedicato ai bambini abbandonati per evitare che questi poveri innocenti fossero uccisi o abbandonati all’addiaccio. Le ruote si diffusero in Italia, Francia, Grecia e Spagna. In Italia, data l’influenza napoleonica sul Regno di Napoli, la Ruota degli Esposti venne ufficialmente istituita anche nei comuni dell’Italia meridionale. Una delle prime strutture era l’Annunziata di Napoli che ebbe origine nel 1304. Da qui il sistema delle Ruote era spesso associato alle Annunziate, come quella presente a Caiazzo, gestita dalle suore del convento delle Clarisse. Il sistema delle ruote venne abolito nel 1923 sotto il governo Mussolini.